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Adolescenti tra autonomia, pressione sociale e indipendenza

Intervista a Raffaella Martini, psicoterapeuta sistemica-relazionale, specializzata presso il Centro Bolognese di Terapia Familiare, che si occupa dello sportello di ascolto per gli adolescenti del Centro per le Famiglie dell'Unione.

Quali sono le problematiche più frequenti che si riscontrano nelle sedute con gli adolescenti? Sono cambiate da quando ha iniziato la sua carriera?
"Nel mio lavoro ventennale con le /gli adolescenti, la costante rimane la loro capacità di accedere ai servizi di consulenza, pubblici e privati, con un grande senso di responsabilità, capendo perfettamente il valore dell’essere aiutati/e. Negli ultimi anni, in primo piano, ci sono soprattutto le tematiche relative all’ansia per non sentirsi all’altezza delle aspettative altrui o per le pressioni di una società fin troppo performante che decreta canoni estetici sempre più feroci e discriminatori; un senso di solitudine spesso difficile da gestire e da comunicare (autolesionismo e disturbi del comportamento alimentare i sintomi più frequenti); lo stress e la difficoltà di fare scelte sostenibili soprattutto in ambito scolastico. Ci sono però tematiche sempre presenti: il bisogno di essere ascoltate/i senza giudizio, il senso di smarrimento negli anni del cambiamento psico-fisico, la necessità, e al contempo la difficoltà, di parlare delle loro emozioni, le relazioni con il gruppo dei pari e con le famiglie".

Si parla spesso dell’adolescenza come una tappa di “ribellione”: quali sono i meccanismi dietro questi atteggiamenti contrari all’autorità e come gestirli?
"La ribellione si inserisce come un compito di sviluppo necessario per raggiungere una autonomia di pensiero, di valori, di gestione delle proprie emozioni e delle relazioni significative, insomma…della propria vita. L’adolescenza è un periodo di oscillazione tra autonomia e dipendenza, tra gli abbracci e le porte sbattute. Le risorse in famiglia per navigare nelle tempeste dell’adolescenza restano sempre una comunicazione aperta e autentica, una autorevolezza genitoriale consapevole e amorevole, la chiarezza delle regole e la disponibilità a rinegoziarle, sapendo che più i figli/e oscillano, più i genitori devono stare fermi (coerenti ma non rigidi). Facile? Assolutamente no! Ne vale la pena? Assolutamente sì! ‘L’adolescenza non è un periodo di pazzia o immaturità, è una fase fondamentale caratterizzata da emozioni intense, forte coinvolgimento nei rapporti sociali, creatività e cambiamenti importanti sia nel corpo che nel cervello. In termini evolutivi l’adolescenza è la forza capace di realizzare l’evoluzione e l’adattamento’ (D. Siegel)".

Come fare a stabilire limiti precisi senza cadere nella censura? Per esempio, come gestire l’accesso ai social e ai contenuti disponibili, come filtrarli? Quando è giusto e quando no?
"Rispetto al tema dei social credo siano fondamentali la fiducia e la negoziazione. La fiducia è importante vederla da due punti di vista: c’è un livello di fiducia nelle figlie e nei figli come persone, nelle loro risorse personali, nelle loro qualità. Poi c’è la fiducia da negoziare in quello che fanno, sapendo che il loro è un cervello in continua evoluzione ma non del tutto formato nelle aree cognitive della percezione del rischio, della previsione a lungo termine e del pensiero critico. Credo che all’interno delle relazioni tra genitori e figli/e ci siano tutte le informazioni per capire se, come e quando intervenire rispetto al tema dell’uso dei social, sapendo che può essere una gestione condivisa e accompagnata, modellabile anche rispetto all’età delle figlie e dei figli. Per questo motivo in questa fase diventa necessario l’allenamento di skills quali la consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni, le relazioni efficaci, il pensiero critico e la capacità di fare scelte di salute".

Come agire nei confronti dello sviluppo sessuale dell’adolescente? Quali sono le strategie più efficaci per fornire conoscenze e consapevolezze riguardo a questo argomento?
"L’adolescenza rimane la fase più creativa ed evolutiva della nostra intera esistenza, quella delle infinite possibilità e di modi di essere, di percepirsi. Il tema relazionale diventa urgente, e una crescente esposizione mediatica (social, web, etc) della tematica sessuale, che spesso vira nella pornografia, richiede la necessità di un lavoro di educazione sentimentale-affettiva, dove poter lavorare sulle tematiche della consapevolezza, delle questioni di genere, delle relazioni efficaci, dell’empatia, della gestione delle emozioni. Lo sviluppo sessuale deve potersi accompagnare ad una consapevolezza emotiva dove accogliere le proprie emozioni e quelle altrui, al fine di fare scelte di salute sostenibili e di senso per la loro vita. Per l’OMS le relazioni sono efficaci quando ciascun* è liber* di esprimere e soddisfare i propri bisogni, pensieri e le proprie emozioni. Ha quindi a che fare con la capacità di creare e mantenere relazioni importanti ma anche di interrompere quelle inadeguate per la propria vita".

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In ascolto dei ragazzi e delle ragazze

L’adolescenza è fondamentale nello sviluppo dell’identità, dell’autostima e delle relazioni sociali. Con la finalità di creare degli spazi sicuri e privi di ogni tipo di discriminazione in cui questo sviluppo accada libero e gradevolmente, il Centro per le famiglie ha previsto una serie di sportelli di ascolto per i giovani 12-22 anni, in cui li si accompagna, li si accoglie, e li si ascolta. Gli sportelli “ragazzi e ragazze” e “Punto e basta” sono iniziative pensate per rendere la crescita il più completa e libera possibile, ma tenendo sempre in conto il ruolo dei genitori. Sono previsti anche incontri gratuiti online (su iscrizione) dedicati ai genitori di adolescenti (11-18 anni), per capire come meglio sostenere le ragazze e i ragazzi nel loro percorso di crescita.
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Questo articolo è stato pubblicato ne Il Punto, lo speciale del timestrale Casalecchio Notizie, pubblicato a marzo 2025.
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